XXXII° PELLEGRINAGGIO FANTI in val MAGNABOSCHI (pagina in allestimento)

Il pellegrinaggio dei Fanti «La pace va costruita» articolo di Gerardo Rigoni:

Oltre trenta comuni, quaranta sezioni dell’associazione Fanti d’Italia. Moreno Marsetti per la Provincia e rappresentati delle associazioni combattentistiche e d’arma provinciali hanno onorato i fanti nel 32mo “Pellegrinaggio Interregionale dei Fanti d’Italia” che si è svolto ieri mattina (15 giugno 2025) a Val Magnaboschi di Cesuna di Roana. Al loro fianco quasi duemila persone di tutte le età per ricordare e per preservare i valori emersi dalla Grande Guerra. L’omaggio del picchetto d’onore ai caduti è stato affidato all’associazione storica 157esima Liguria e ai rievocatoli britannici. Gli inni e il silenzio sono stati suonati dalla banda Monte Lemerle di Cesuna. Organizzato dalla Federazione provinciale di Vicenza dell’associazione nazionale del fante e dalla sezione Altopiano 7 Comuni dei Fanti d’Italia guidata dal presidente Germano Baù, l’appuntamento di ieri si è svolto intorno al tema della pace. Dopo la resa degli onori alle bandiere dei Paesi combattenti, l’accensione del tripodi ad opera degli atleti dello sci club locale e la deposizione di corone d’alloro, ha preso la parola il presidente locale Baù’ che ha ricordato: «La guerra sembra non abbia fine e a noi spetta il dovere di non cadere nel tranello di pensare che la pace sia un valore acquisito. L’Italia ripudia la guerra ma dobbiamo rimanere pronti a difenderla senza delegare questa difesa ad altri perché non c’è arma più potente dell’amor patrio». Concetto ribadito dal vice sindaco di Roana Carlo Stefani che, dopo aver reso omaggio al “padre del fanti” Marcello Mantovani, ha spiegato: «Ci troviamo qui per ricordare quelle vite spezzate dalla guerra, per rievocare la
pace per un mondo nuovamente in guerra a causa delle incomprensioni tra popoli» . Secondo il vice presidente provinciale Marsetti quei soldati hanno «combattuto per un futuro sognato di libertà e di pace, che non hanno potuto vedere perché negato dalla brutalità della guerra». Dalla ferocia di ieri a quella di oggi, ha puntualizzato il presidente nazionale dei Fanti d’Italia Gianni Stucchi: «Abbiamo il dovere di trasformare la memoria in responsabilità, rompendo il silenzio che spesso accompagnai drammi della società, silenzi che ci rendono incapaci di trasformare la società. Non basta andare sui luoghi della memoria una volta l’anno, dobbiamo rigenerarci e rendere la nostra una comunità di pace dove la vita umana diventi il valore assoluto,
condiviso da tutti i popoli ». Complimenti agli organizzatori sono stati espressi dal presidente provinciale dei Fanti Antonio Sica, da un messaggio del governatore Luca Zaia e dall’europarlamentare Elena Donazzan.

per gentile concessione di Marco Seganfreddo pubblichiamo le sue ricche foto in questa prima parte di pagina. Grazie

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