2 NOVEMBRE KIEV (Ucraina)

Kiev

Ho avuto l’onore di essere invitato dall’Addetto per la Difesa dell’Ambasciata d’Italia a Kiev in Ucraina, Colonnello Riccardo Cristoni, a presenziare, con la divisa storica del 157° Reggimento della Brigata “Liguria” (insieme a due rappresentanti del Battaglion Bassano 62^ Compagnia e a due Carabinieri Reali) al ricevimento che si è tenuto nella sala congressi dell’Hotel Radisson Blu in occasione dei festeggiamenti per la Giornata  delle Forze Armate e Giorno dell’Unità d’Italia e per i 100 anni dalla Vittoria della nostra Nazione nella Grande Guerra.

È stata un’esperienza che mi ha riempito d’orgoglio, ed è stato estremamente interessante visitare la capitale di un paese ancora formalmente in guerra, di cui i media non parlano, e che provoca ancora svariati morti e molti feriti alla settimana. Con le sue difficoltà, ma con una grande voglia di riscatto, ho visto un popolo che lentamente sta risalendo la china per dare a tutti gli ucraini la possibilità di una vita degna di essere vissuta. Certo, Kiev è bella ma i contrasti non mancano: estrema povertà contro grande agiatezza economica, estrema povertà che nelle campagne si trasforma in nera miseria.

Ciò non toglie che la Nazione abbia una grande storia e che stia lottando, ancor oggi, per togliersi di dosso le scure spoglie del comunismo che, dalla Rivoluzione di Ottobre alla sua caduta, ha influenzato e plasmato la vita, l’architettura e il modo di vivere di tutti gli abitanti.

Kiev è una città che si sta ricostruendo dopo le sommosse del 2014, estremamente pulita e ben controllata: basti pensare che la metropolitana, a detta della nostra interprete, è uno dei luoghi più sicuri, certamente in controtendenza con le metropolitane di tutto il mondo.

Molta alta la presenza delle rappresentanze straniere con vari Ambasciatori e rappresentanti diplomatici, 40 addetti militari internazionali, il vice-ministro della Difesa ucraino Gen. Anatoli Petrenko e 15 ufficiali della forze armate ucraine e rispettive consorti.

Al ricevimento la delegazione militare nazionale ha presentato alcune eccellenze del mercato italiano, che in ucraina è in forte espansione, come Alfa Romeo, Ducati, Ferrero e Martini solo per fare alcuni nomi.

Il personale dell’ambasciata era ovviamente al completo. ottimamente rappresentato dal nostro Ambasciatore Davide Di Cecilia.

Mentre nella hall dell’albergo l’Addetto per la Difesa, Colonnello Riccardo Cristoni faceva gli onori di casa, noi in divisa storica accoglievamo gli ospiti nella grande sala congressi suscitando ammirazione e curiosità per le nostre divise d’altri tempi. Tante le foto che ci sono state scattate in compagnia di tanti ufficiali provenienti da tutto il mondo.

Una volta che tutti gli ospiti si sono accomodati nella sala congressi, il Colonnello Cristoni ha preso la parola dal palco e, ha ringraziato tutti i presenti sottolineando il significato delle celebrazioni e l’impegno delle nostre Forze Armate; successivamente ha presentando il soprano e il tenore che avrebbero cantato l’inno Italiano e Ucraino e, dopo, i discorsi di rito, due canzoni della tradizione popolare italiana e ucraina: O sole mio (canzone scritta a Odessa in Ucraina)  e una canzone d’amore ucraina. Non me se ne voglia ma il soprano che ha cantato l’inno italiano e O sole mio aveva decisamente una marcia in più!

Finita questa parentesi siamo saliti sul palco anche noi in divisa della Grande Guerra, il signor Colonnello ha raccontato la nostra passione e dedizione, i nostri valori, ed i nostri obbiettivi: un grande applauso da parte di tutti i presenti e, soprattutto, da parte dal nostro Ambasciatore, ha sottolineato il grande apprezzamento che ci è stato attribuito. Molti delegati ci hanno chiesto particolari sia uniformologici e storici sulle nostre divise, l’Addetto militare giapponese ha voluto fare una foto con la lucerna dei carabinieri reali e, simpaticamente, non voleva più restituirla!

Caldissima l’accoglienza e tanto l’interesse anche da parte del personale dell’Ambasciata che, cosi lontano da casa, ha visto in noi in noi le immagini dei nonni che combatterono quel lontano conflitto. Anche i Carabinieri in armi, che presenziavano in alta uniforme al ricevimento, ci hanno accolti benissimo.

Il buffet, preparato da un cuoco italiano, assai apprezzato dai delegati stranieri ha sancito la riuscita di una serata perfettamente organizzata a cui noi abbiamo contribuito con orgoglio, mi si permetta, tutto italiano.

 

Presidente della sezione del fante di Breganze (Vi)

Sergio Dall’Alba

 

 

 

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