Giornate delle memoria 2022

La fine di gennaio ed il mese di febbraio rappresenta ogni anno un momento di riflessione e di memoria di tragici accadimenti del recente passato.

Ne voglio ricordare alcuni, so già che altri li dimenticherò, accaduti nell’ultimo secolo. Mi affido ad una memoria che a noi solitamente difetta, soprattutto quando si tratta di azioni compiute da nostri simili e che altri nostri simili vogliono negare anche di fronte all’evidenza dei fatti.

Grande Guerra (1914 – 1918) : chiamata Grande perché interessò tutti i paesi del continente europeo e non solo, combattuta senza risparmio di materiali e soprattutto di vite umane siano esse militari che civili, un’intera generazione di giovani soldati spazzata via.

Alla fine del conflitto il totale delle vittime dei paesi belligeranti fu di 37.500.000.

Eccidio Armenia (1915) :  tutti i notabili armeni di Costantinopoli vennero arrestati, deportati e massacrati. A partire dal gennaio del 1915 i turchi intrapresero un’opera di sistematica deportazione della popolazione armena verso il deserto di Der-Es-Zor.

L’eccidio del popolo armeno fu di 1.500.000 vittime.

L’Holodomor (1932-1933) :  la strage degli innocenti uccisi dalla fame in Ucraina, una carestia provocata dal regime sovietico di Stalin che colpì il popolo ucraino tra il 1932 e il 1933 causando 7.000.000 di morti.

Seconda guerra mondiale ( 1939 – 1945): considerato il più grande conflitto armato della storia, costò all’umanità sei anni di sofferenze, distruzioni e massacri, con una stima totale di morti che oscilla tra i 60 e i 70 milioni di individui.

Eccidio del popolo ebreo ( anni seconda guerra mondiale) : perpetrato dai nazisti di Hitler nei confronti di ebrei, zingari, omosessuali, disabili.

Furono attrezzati dei campi di concentramento, lagher, per organizzare queste uccisioni di massa che alla fine contarono 6.000.000 di morti tra uomini, donne, bambini.

In questo periodo da ricordare l’eccidio di Cefalonia, di Corfù e di Kos ad opera dei soldati nazisti nei confronti del nostro esercito lasciato in balia di se stesso dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. In tutte e tre le isole si contarono circa 6.000 morti.

I massacri delle foibe: eccidi ai danni di militari e civili italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, avvenuti durante e subito dopo la seconda guerra mondiale da parte dei partigiani jugoslavi. Il nome di tali eccidi deriva dai grandi inghiottitoi carsici (chiamati in Venezia Giulia “foibe”) dove furono gettati molti dei corpi delle vittime in molti casi ancora vive.

Si stima che le vittime siano circa 11.000 e che le persone che si salvarono ed emigrarono dalle loro terre di origine ammontino a un numero compreso tra le 250.000 e le 350.000 negli anni tra il 1945 e il 1956.

Eccidio popolo Tutsi (1994): da parte delle milizie del governo del Ruanda, fu uno dei più sanguinosi episodi della storia recente. In circa 100 giorni vennero massacrate circa 1.000.000 di persone.

Ora, che forse siamo ad un passo dalla conclusione di questa pandemia che ci ha accompagnato negli ultimi due anni, volgiamo lo sguardo ad est, ad un popolo e ad un confine a noi geograficamente vicino minacciato da una guerra che potrebbe avere gravi sviluppi.E’ proprio vero che noi umani abbiamo la memoria corta.

La nostra missione di associazioni deve essere quella di coinvolgere i giovani affinchè questi accadimenti non vengano dimenticati. La storia oramai è una materia scolastica in via di estinzione ed è doloroso pensare che persone come noi che nella vita hanno fatto tutt’altro mestiere debbano sostituirsi alla pubblica istruzione per far si che le nuove generazioni vengano educate alla scoperta del passato.

Romolo Giannini

Consiglio federazione provinciale fanti Vicenza

Un pensiero su “Giornate delle memoria 2022

  • 25 Gennaio 2022 in 19:01
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    Grazie Romolo, questi eccidi confermano quanto il comportamento umano sia ondivago e poco tranquillizante. Le nostte Associazioni devono impegnarsi con determinazione e coraggio a “raccontare e diffondere” questi fatti storici poco presenti nella formazione che ricevono dalla scuola. Il passato e il suo svolgersi, ci deve insegnare a cogliere i pensieri tarlati, il negazionismo galoppante, le pericolose ideologie che hanno fatto del xx secolo um momento discutibile nonostante il progresso scientifico. Spetta anche a noi Fanti fare qualche cosa, affinché si possa onorare la memoria di tanti fratelli sacrificati nelle ultime paurose guerre che hanno sconvolto l’umanità.
    Giuliano Pivotto

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